6 aprile 2010
La congregazione che disconosce il suo “creatore”
Nessuno ricorda le disavventure pedofile dei Legionari di Cristo, ma qualche giorno fa, con discrezione rispettata dal silenzio dai media italiani (unica eccezione, Il Fatto quotidiano) i Legionari hanno chiesto perdono. E i commenti sulle ombre di questa “macchina da guerra” sono fioriti su giornali e tv delle due americhe e della Spagna. Perché coinvolge una congregazione che ha potere, capitali e un’influenza in frenetica espansione: 800 sacerdoti, 2.500 seminaristi. Università e seminari a Roma, Monterrey, Connecticut, New York, Salamanca, Brasile e America Latina. Della congregazione religiosa (approvata da Giovanni Paolo II nel 1983) non viene ricordata mai la figura del fondatore, venerata nei secoli da ogni altra congregazione con l’orgoglio ricordare chi ha raccolto i fedeli nel segno della fede. Della smemoratezza si capisce perché. Il fondatore Marcial Maciel era pedofilo e pederasta. Ha vissuto una doppia vita: la vita di un sacerdote cattolico “ispirato dalla grazia divina”, la vita di un orco che approfittava dei ragazzi in seminario…
* Questo sarebbe cristianesimo? Ricordiamoci che l’albero si valuta dai suoi frutti. Se i frutti alla gloria di Dio sono assenti o se si persevera nel peccato… la persona in questione non è attaccata alla Vite. Chi non è attaccato alla vera Vite, va in perdizione!
aprile 7, 2010 alle 5:42 PM |
credo che le foglie del fico cominciano a far capire che presto verano i fruti
aprile 7, 2010 alle 6:12 PM |
come gesu ha insegnato, lui è venuto aportare la spada e non la pace, secondo me, come la spiegazione di paolo di tarso su le circunsizioni o no circunsizione
dobbiamo decidere noi, di impugnare la spada ho no ricordando quello che sucede in irlanda tra noi e i catolici, li cè la spada di cristo,ma non per questo è giusto
la vendeta apartiene al signore, se mangiamo cibo solido e siamo capace di distinguere quello che facciamo con la volonta dello spirito santo
io particolarmente, lascerei di dare opinioni e pregarei di piu
i dont’speak english