Caso Sandri – chiesti 14 anni per l’agente Spaccarotella

Il processo – chiesti 14 anni di reclusione

AREZZO – Ha impugnato la pistola in aula per mostrare alla corte il modo in cui il poliziotto Luigi Spaccarotella avrebbe esploso il colpo che l’11 novembre del 2007 uccise il tifoso laziale Gabriele Sandri: per la dimostrazione, il pm Giuseppe Ledda – che ha chiesto 14 anni di reclusione per l’agente – ha portato in aula una Beretta, come quelle in dotazione alla polizia, e ha mimato il gesto impugnandola a braccia tese.
(Da http://www.corriere.it/cronache/09_luglio_09/caso_sandri_pm_pistola_aula_71c959b8-6c66-11de-864b-00144f02aabc.shtml )

* Triste conclusione di una vicenda controversa. Innanzitutto, ancora una volta è triste il fatto che in Italia ci sia la cultura della menzogna. Si dicono bugie per cercare di evitare di essere incolpati di un omicidio controverso. Triste il fatto che un poliziotto non possa ammettere pubblicamente che ha sparato verso un’automobile in cui c’erano delle persone criminali, che spesso commettono atti criminali. Di certo, non possiamo supporre che l’agente in questione volesse uccidere questi criminali però, sicuramente, è ragionevole pensare che, alla luce delle scarcerazioni facili di persone incriminate per “reati minori”, egli desiderasse sia fermarli sia ferirli fisciamente affinché non perseverassero (più) nei loro atti criminali. E invece, “è scappato il morto” e l’agente, un essere umano fallibile, si trova a non poter ammettere la verità perché oggi come oggi hanno più diritti i criminali che i pubblici ufficiali. Riflettete gente! Non sarebbe stato più semplice se ci fossimo trovati in una situazione in cui l’agente in questione fosse stato veramente libero di dire la verità e cioè il fatto che egli, pubblico ufficiale, voleva fermare un’auto contenente persone che avevano con sé armi improprie, e che voleva ferirli affinché non perseverassero nei loro atti criminali? E invece no, in Italia i poliziotti sono costretti ad arrampicarsi sugli specchi e, alla fine, a subire comunque condanne pesanti per aver usato metodi impropri per fermare dei criminali. E intanto i disordini negli stadi e in eventi come il G8 continuano! … Meno male che un giorno il Re dei Re, che conosce i cuori e le intenzioni di tutti, un giorno farà giustizia. Ricordiamoci che dopo la morte viene il giudizio, anche di persone che in nome del tifo sportivo sono in realtà dei violenti, con tendenze anarchiche!

2 Risposte to “Caso Sandri – chiesti 14 anni per l’agente Spaccarotella”

  1. marco Says:

    Andrew, il tuo articolo gronda di populismo anticostituzionale. Nessuno è superiore alla legge, nemmeno i poliziotti. Poco fa ho incontrato persone che ce l’avevano con i zingari non perchè zingari ma perchè rubano e ricevono sussidi dal comune per poter fare la vita che fanno. Io sono contro il tifo violento, sono a favore dei poliziotti che abbiano stipendi migliori e che non si risolva il problema della sicurezza con ronde fasciste. E, mi dispiace ammettere che anche a livello biblico commetti un grosso errore. Come pensi che giudica Dio un uomo che toglie la vita ad un altro uomo? E’ questo l’insegnamento che ci ha lasciato il Cristo, di reagire al male con il male?
    A presto
    Marco

  2. Andrea Says:

    Caro Marco

    Mi dispiace che abbiamo dei disaccordi in questo campo. A questo punto posso soltanto chiarire alcuni elementi: Non ho mai affermato che sia stato buono che l’agente di polizia incriminato abbia tolto la vita ad un uomo, G. Sandri, il quale, anche se ha commesso, con i suoi “amici”, dei crimini, non ha mai ucciso nessuno e non era, quindi, degno della pena capitale.
    Io non posso stabilire quale sarà la posizione dell’agente di polizia in questione davanti al giudizio divino… ciò che volevo sottolineare nel mio blog è che mi rattrista che in Italia ci sono due tendenze, anzi costanti, preoccupanti: a) La gente si sente costretta a dire bugie per difendersi; b) I poliziotti ed altri pubblici ufficiali sentono la necessità di farsi giustizia da sé perché spesso le persone che loro arrestano vengono poi presto rilasciate da magistrati faciloni. Entrambe queste realtà portano a comportamenti anti costituzionali e deleteri per tutti. Gabriele Sandri NON andava ucciso, soltanto fermato (fermato lui e tutti coloro che con la scusa del tifo, picchiano, distruggono, i beni e le vite di altri).
    Un agente di polizia non è lì per reagire al male con il male ma per fermare i criminali & sarebbe stato meglio se l’agente in questione fosse riuscito a soltanto bloccare la macchina in cui c’era anche Gabriele Sandri. Purtroppo, le cose non sono andate così ma non mi sembra lecito né dire che l’agente in questione volesse uccidere (uccidere una persona che oltrettutto non conosceva di persona) né dire che il metro di giudizio divino sia uguale al nostro. Dio può fare il processo alle intenzioni sia di L.S. sia di G.S. Noi no! Non dobbiamo farlo.

    A.D.

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